Attraverso la Tv , il bambino sperimenta con maggiore pericolosità la doppiezza della cultura in cui vive. I genitori gli vietano l’aggressività, che egli assorbe copiosamente dalle produzioni televisive. Il bambino di età inferiore agli otto anni ha fantasie di onnipotenza e per questo percepisce con fastidio i divieti genitoriali. Di conseguenza egli sarà indotto ad avvicinarsi maggiormente al mezzo televisivo, per l’inconscia ribellione alle regole che gli vengono imposte.
Le ambiguità culturali fanno si che il bambino assuma una ‘maschera’, che gli consenta di essere socialmente quello che la società gli chiede di essere, cioè reprime le proprie pulsioni. Tuttavia, essendo tali pulsioni sovrastimolate, ed essendo ostacolato il suo progresso emotivo, egli è pericolosamente esposto ad agire negativamente le proprie pulsioni, qualora le situazioni glielo consentissero. In particolare, quando si sentirà protetto dal gruppo.